Caregiver a rischio, ISS: "41% sviluppa malattie croniche, soprattutto donne giovani"
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Essere caregiver significa prendersi cura di un familiare non autosufficiente, dedicando tempo ed energie e trascurando, spesso, la propria salute. Secondo i dati più recenti dell’ISS, quattro caregiver su dieci sviluppano nuove malattie croniche, con un impatto maggiore sulle donne giovani. I disturbi più frequenti riguardano la sfera psichica, muscolo-scheletrica, cardiovascolare e gastrointestinale, e spesso chi assiste rinuncia a visite e controlli per sé, aumentando il rischio di complicazioni.
Il peso invisibile dell’assistenza familiare
Dietro la cura quotidiana dei familiari non autosufficienti, si nasconde un costo spesso invisibile: la salute stessa di chi assiste. Secondo la nuova survey dell’ISS, il 41% dei caregiver, in gran parte donne e spesso giovani, sviluppa una o più malattie croniche che prima non aveva.
In due casi su tre si tratta di patologie multiple, un segnale chiaro dell’impatto profondo che il carico di cura esercita sulla vita quotidiana. I disturbi più frequenti riguardano l’area psichiatrica, seguiti da problemi muscolo-scheletrici, cardiovascolari e gastrointestinali, mentre le rinunce a visite mediche e ricoveri contribuiscono a peggiorare lo stato di salute dei caregiver.
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Le donne giovani le più colpite
La ricerca, che ha coinvolto 2033 caregiver (l’83% donne), evidenzia un chiaro divario di genere: le donne, in particolare le più giovani, sopportano il peso maggiore dell’assistenza.
Come sottolinea Elena Ortona, direttrice del Centro di riferimento per la medicina di genere dell’ISS, “le donne si fanno carico in modo preponderante del lavoro di cura all’interno delle famiglie, specialmente quando si tratta di familiari non autosufficienti. Questo impegno costante ha un impatto diretto e profondo sulla loro salute fisica e psicologica, generando disuguaglianze di salute legate al genere” specifica.
La necessità di politiche mirate
L’indagine è stata presentata in occasione del convegno “Promuovere la salute delle persone caregiver familiari in ottica di genere: prospettive future”, promosso dall’ISS. Gli esperti evidenziano l’urgenza di interventi socio-sanitari che tengano conto delle differenze di genere, con misure di prevenzione per ridurre lo stress e le patologie associate all’assistenza.
Il ruolo del medico di medicina generale è centrale: può supportare la prevenzione, individuare segnali precoci di stress e favorire il ricorso ai servizi territoriali dedicati. Fondamentale anche promuovere buone pratiche e interventi di autocura, in grado di tutelare la salute mentale e fisica dei caregiver.
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Strategie per ridurre il carico sui caregiver
La fotografia tracciata dall’ISS mette in evidenza come il carico assistenziale non possa essere affrontato senza un adeguato sostegno. Donne giovani e caregiver più esposti necessitano di strategie mirate, servizi di supporto accessibili e politiche pubbliche che integrino la prospettiva di genere. Solo così sarà possibile ridurre l’impatto delle malattie croniche e garantire un equilibrio tra cura degli altri e cura di sé.