Faq

Tutti i ricoverati in RSA hanno diritto a non pagare la retta?

Dipende dalla tipologia di assistenza di cui la persona necessita. Se è un’assistenza ad “elevata integrazione sanitaria”, l’intera retta è a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Per questo ogni caso va valutato singolarmente.

Chi ha un reddito alto o immobili di proprietà può comunque non pagare?

Sì. Se le prestazioni sono a elevata integrazione sanitaria, il reddito non incide: la retta è interamente coperta dal SSN.

È possibile chiedere un rimborso se ho già pagato la retta?

Sì. Se scopri che avresti avuto diritto alla copertura del SSN, puoi richiedere il rimborso (entro i limiti di prescrizione).

E se la persona ricoverata è deceduta?

In questo caso sono gli eredi o i familiari che hanno pagato a poter chiedere la restituzione delle somme versate.

Contro chi si agisce?

Di solito si agisce contro l’ASL (per ottenere la presa in carico completa) e contro la RSA (per recuperare eventuali somme già pagate). Si valuterà caso per caso la strategia migliore sulla scorta delle peculiarità della situazione concreta.

Il servizio è disponibile anche per strutture fuori dalla mia regione?

Sì. Il nostro servizio opera su tutto il territorio nazionale e tiene conto delle eventuali differenze regionali nella gestione delle RSA e nei rapporti con il SSN.

Cosa succede dopo la valutazione?

Se il tuo caso è fondato si prosegue con un’azione extragiudiziale o giudiziale. Ti forniremo il consiglio più adatto alla situazione concreta, accompagnandoti lungo tutto il percorso.

Quanto tempo serve per ottenere un rimborso?

Dipende dalla complessità del caso e dalla modalità scelta (azione extragiudiziale o giudiziale). Generalmente, dopo la prima valutazione, i tempi possono variare da pochi mesi a oltre un anno.

Cosa succede se il mio caso non ha i requisiti per il rimborso?

Nel caso in cui non sussistano i presupposti legali per agire, lo saprai fin dalla prima analisi. Non ti verranno proposti percorsi inutili o azioni con scarso margine di successo.

Altri hanno già ottenuto il rimborso?

Assolutamente sì, la giurisprudenza è attualmente pacificamente orientata nel riconoscere che le prestazioni sanitarie e socio-assistenziali fornite ad un paziente durante il ricovero presso la RSA, allorché risultino strettamente correlate fra loro, rientrano entrambe nell’alveo dell’unica categoria sanitaria, di esclusiva competenza del Servizio Sanitario Nazionale, con conseguente applicazione del regime di gratuità che, se violato, può condurre alla legittima richiesta di rimborso di quanto illegittimamente corrisposto a titolo di retta.

Chi può richiedere il nostro supporto legale per il rimborso delle rette RSA?

Il servizio è rivolto a:
  • Familiari o tutori di persone attualmente ricoverate o decedute in RSA per Alzheimer o altre malattie neurodegenerative
  • Persone non autosufficienti o affette da gravi patologie croniche che hanno pagato, anche parzialmente, la retta
  • Chiunque abbia dubbi sulla correttezza della ripartizione delle spese tra RSA, Servizio Sanitario Nazionale e famiglia