Caregiver e Fondo Alzheimer: cosa prevede la Legge di Bilancio

Caregiver e Fondo Alzheimer: cosa prevede la Legge di Bilancio

La legge di bilancio 2026 introduce per la prima volta un Fondo strutturale destinato esclusivamente ai caregiver familiari, con l’obiettivo di riconoscere e tutelare chi assiste quotidianamente un parente non autosufficiente. Secondo l’articolo 53, il Fondo sarà di 1,15 milioni di euro per il 2026 e crescerà fino a 207 milioni annui a partire dal 2027.

Le risorse finanzieranno iniziative legislative volte a definire in modo chiaro la figura del caregiver, garantendo strumenti di sostegno economico e organizzativo. La normativa intende colmare le lacune di lungo periodo, valorizzando un’attività di cura non professionale che ha un impatto sociale ed economico significativo. Associazioni e osservatori sottolineano che, sebbene le risorse siano ancora limitate rispetto alle esigenze reali, si tratta di un passo decisivo verso la costruzione di un quadro legislativo stabile e riconosciuto.

Fondo Alzheimer e demenze: investimenti per continuità assistenziale e innovazione

Parallelamente, la legge di bilancio 2023 ha previsto un finanziamento specifico per il Fondo Alzheimer e Demenze per il triennio 2024-2026, con una dotazione di 34,9 milioni di euro. L’obiettivo è garantire continuità assistenziale e sostenere interventi innovativi nelle regioni e province autonome. I piani triennali locali prevedono il potenziamento della diagnosi precoce dei Disturbi Neurocognitivi Minori e Maggiori, lo sviluppo della carta del rischio cognitivo e l’acquisto di apparecchiature sanitarie.

Sono inoltre previsti programmi di telemedicina e tele-riabilitazione, mirati a mantenere la continuità delle cure in tutti i contesti assistenziali, e la diffusione di trattamenti psicoeducazionali, cognitivi e psicosociali in Centri per i Disturbi Cognitivi e Demenze, RSA e domiciliarità. Queste misure, pur non rivolte direttamente al caregiver, ne supportano il ruolo facilitando l’accesso a servizi efficaci e moderni, alleggerendo il carico di cura familiare e consolidando l’ecosistema assistenziale.

Servizi, sperimentazioni e welfare territoriale

Negli ultimi anni, il governo ha promosso misure di sostegno sia economiche sia organizzative per i caregiver e per chi assiste persone con disabilità o anziani non autosufficienti. I fondi regionali hanno permesso di sviluppare piani triennali mirati alla gestione delle demenze, alla sperimentazione di tecnologie sanitarie innovative e al rafforzamento dei servizi domiciliari e semiresidenziali.

L’uso della telemedicina e della tele-riabilitazione, insieme a interventi psicoeducazionali e cognitivi, ha reso possibile un approccio più uniforme ed efficace alla cura. Inoltre, queste misure si inseriscono in un quadro di welfare più ampio che integra risorse economiche con servizi territoriali, con l’obiettivo di alleggerire la pressione sulle famiglie e valorizzare il ruolo dei caregiver come attori fondamentali nella gestione della non autosufficienza.

Un percorso normativo in evoluzione: dai primi passi alla regolamentazione organica

Il riconoscimento legislativo del caregiver familiare ha avuto inizio con la legge di bilancio 2018 (L. 205/2017), che ne ha definito la figura e istituito un primo Fondo da 20 milioni annui per il triennio 2018-2020, successivamente incrementato. Tra il 2021 e il 2024 sono stati creati ulteriori fondi dedicati e integrati nei servizi per le persone con disabilità e non autosufficienti, con dotazioni annuali crescenti e destinazioni temporanee alle cure domiciliari e ai sostegni familiari.

La legge di bilancio 2024 ha poi istituito il Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità, consolidando le risorse disponibili. Questo percorso, pur frammentario, ha posto le basi per arrivare alla proposta del 2026, che rappresenta un tentativo di creare una disciplina organica del caregiver, valorizzando il ruolo sociale ed economico di chi fornisce assistenza continuativa a persone fragili, con l’intento di garantire continuità, diritti e strumenti concreti di sostegno.

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